Abbiamo bisogno di speranza

Questo editoriale è stato scritto, da Don Matteo, nel n. 11 dell’Amico degli Infermi nel dicembre 1998 e parla del clima che si sta vivendo in quegli anni sotto Natale.
Potrebbe sembrare strano avvertire un clima di sfiducia in un mondo che di progressi scientifici, culturali, tecnici, ne ha fatto da gigante.
Ma, in pratica, incontriamo gente scontenta, insicura, povera di quei valori che danno senso alla vita, vittima di un consumismo che la lega terribilmente alla terra.
Di qui nasce un’infelicità che attanaglia, impovrisce, portando, in alcuni casi, a conseguenze estreme.
In questo clima arriva il Natale, uno squarcio di cielo che ci fa scrutare nella profondità il mistero di Cristo, fonte di luce e di vita.
In contrasto con il mondo delle tenebre, dello sbando, della disperazione, spunta il germoglio della vita. Un segno evidente che il Signore non si è ancora stancato di noi.
Ieri il vertice della religione come quello del potere, la massa del popolo, rimasero indifferenti, inerti, chiusi nel loro vuoto, schiavi della propria povertà. Ma anche oggi il quadro si ripete pur con qualche variante. L’insegnamento del Papa, ammirevole ed instancabile nei suoi richiami e nella sua coerente testimonianza, trova spesso un muro di gomma per cui rimane una flebile voce che si perde nel deserto o fra le gole severe di aspre montagne.
I vertici politici del mondo non hanno un solo Erode di turno, ma una miriade che ha esteso i suoi tentacoli in tutti i continenti.
Ed il mondo dei cristiani che cosa fa?
Fa festa, invia lettere e cartoline, offre doni, prende giorni di vacanza; i più facoltosi organizzano viaggi all’estero, nei luoghi più impensati ed esotici; altri in montagna per intrupparsi su sterminate piste di neve, o mettere a dura prova stomaco o pressione arteriosa.
In questo contesto di baldoria, in questo gran correre verso traguardi irrangiugibili con sciupio di soldi da capogiro, il messaggio del Natale viene soffocato.
Tuto quel mondo che Cristo è venuto a sconfiggere continua a dominare e, spesso, a crescere nelle forme più impensate.
Come è possibile riportare serenità e fiducia? La novità di vita cristiana non scatta finchè non cambia il cuore dell’uomo.
Il Natale chiede una decisione generosa e coerente; allora rispunterà la luce della speranza.