Esperienza di servizio

Ecco le testimonianze dei tre Seminaristi che nel mese di luglio hanno fatto esperienza di servizio nella Casa di Santa Teresa.
“Don Lolli direbbe che sono stati un raggio di sole e una goccia di balsamo per ciascuno di noi.
La nostra preghiera accompagnerà il loro cammino verso il Sacerdozio.
Preghiamo perchè possano essere Sacerdoti dal cuore misericordioso e dalle mani impegnate nell’alleviare le sofferenze dei piccoli e dei fragili del nostro tempo.” Don Alberto
Fabio (Seminarista del Seminario Romano)
Sono grato al Signore per l’esperienza all’Opera Santa Teresa perché ho potuto conoscere una realtà impor-tante per la mia formazione umana prima ancora che spirituale.
Qui ho potuto vivere in un clima familiare dove non sei uno sconosciuto, dove non contano le tue com-petenze ma ti viene chiesto solo di dare una mano per quello che ti è possibile. Ringrazio gli utenti dell’Opera mi hanno dato testimonianza che in una società basata sul fare è invece sufficiente una pre-senza fisica, una carezza, un aiuto nel mangiare o nel pregare insieme.
Ringrazio don Alberto e suor Virginia insieme a tutta la famiglia dell’Opera perché ci hanno fatto davvero sen-tire parte di essa con la loro propositività e generosità. Perché per seguire chi versa in una condizione di sof-ferenza non puoi non avere una buona dose di se-renità, che all’interno dell’Opera si respira. Continuiamo a rimanere uniti nella preghiera,
Salvatore (Seminarista del Seminario Romano)
Durante il viaggio in treno verso Ravenna mi vennero in mente le parole di Papa Francesco: “In una civiltà c’è attenzione all’anziano? C’è posto per l’anziano? Questa civiltà andrà avanti se saprà rispettare la saggezza, la sapienza degli anziani. In una civiltà in cui non c’è posto per gli anziani o sono scartati per-ché creano problemi, questa società porta con sé il virus della morte”. Ed è proprio vero, tante volte gli anziani vengono messi da parte per tante ragioni, ma in questa esperienza qui all’Opera S. Teresa, grazie a Don Alberto Camprini, ho potuto toccare con mano sia il “peso” dell’età di diversi anziani laici e sacer-doti Ospiti dell’Opera, ma dall’altra parte ho avuto la grazia di ascoltare tante storie, esperienze, parole sagge e ricevere anche qualche consiglio da portarmi dietro. Tante volte mi è capitato di far visita alle per-sone più grandi negli ospedali e nelle loro abitazioni, ma vivere con loro ed essere a disposizione di loro è stata la prima esperienza, che certamente non potrò dimenticare, perché ognuno di loro mi ha dato qual-cosa; sono venuto per dare un mio piccolo “aiuto”, invece loro mi hanno dato tanto…
Ringrazio il Signore per avermi concesso questi giorni di arricchimento sia spirituale che umano, che porterò con me. Grazie di cuore a Don Alberto, alle Suore, a tutti gli operatori e volontari, ma soprattutto un grazie va agli Ospiti della struttura.
Francesco (Seminarista del Seminario Regionale di Molfetta)
Alla fine del IV anno formativo, i seminaristi del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Molfetta, sono invitati a vivere una esperienza “pratica” di ser-vizio o carità per vivere quella “spiritualità eucari-stica” della quale il IV anno di formazione rappre-senta il cardine ed il centro. Io ho scelto di vivere tale esperienza presso l’Opera “S. Teresa di Gesù Bambi-no” in Ravenna dal 13 al 22 Luglio 2018. Premetto che non conoscevo tale realtà fondata dal Servo di Dio don Angelo Lolli. L’esperienza vissuta è stata per me molto positiva, valida e fruttuosa. Grazie ad essa ho potuto constatare che il ministero ordinato è realmente un “donarsi senza riserve”, un donarsi vissuto, in particolar modo, nel contatto con le per-sone ammalate, gli anziani, soprattutto presbiteri, avanti con l’età. Presso l’Opera ho sperimentato con le mie stesse mani la fragilità dell’uomo, ma anche la premura e la vicinanza di Dio verso gli ammalati, gra-zie alla presenza di persone che donano la loro vita e il loro tempo per tale servizio, grazie al direttore don Alberto, alle Suore e ai volontari che si spendono per il bene della comunità. Il dialogo vissuto con i presbiteri anziani e il racconto delle loro esperienze pastorali, mi ha permesso di constatare la bellezza del ministero ordinato, la bellezza di spendersi per Cristo e per la Chiesa. L’Opera “Santa Teresa” è parte di me e del mio cammino di formazione e di totale consacrazione al Signore. Essa ha lasciato un segno indelebile nella mia vita di seminarista e sicuramente anche di futuro presbitero.