La storia della Medaglia Miracolosa

E’ un piccolo tesoro di Grazia che ci ha donato la Beata Vergine Maria, tramite Santa Caterina Labouré.

Santa Caterina nacque a Fain-lès-Moutiers (Parigi), il 2 maggio 1806 e morì a Parigi il 31 dicembre 1876. Fu Religiosa della Compagnia delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli.
E’ stata proclamata Santa nel 1947 da Papa Pio XII. La giovinezza – Zoe Labouré (Caterina fu il nome attribuitole dopo i voti) nacque in una famiglia molto onesta e pia.
Giunta all’adolescenza, e desiderosa di donarsi al Signore, in sogno le apparve San Vincenzo de’ Paoli, che la invitò a entrare nella comunità delle sue suore, cosicché ella chiese di entrare in una Casa delle Figlie della Carità. Trovò dapprima la seria opposizione del padre, infine però le fu permesso di seguire la sua vocazione.

La vita religiosa e le apparizioni

Il 21 aprile 1830, a 24 anni, Caterina entrò come postulante tra le Figlie della Carità. In seguito fu mandata a Parigi per il noviziato nella Casa Madre situata in Rue du Bac e qui ebbe varie apparizioni.

Caterina racconta che nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, un Angelo la condusse nella grande cappella della Casa Madre, dove ebbe un lungo colloquio con la Madonna. Ebbe poi con Lei altri incontri. La più importante e fondamentale delle apparizioni fu quella che Caterina ebbe il 27 novembre. In essa l’umile Santa Caterina ebbe la rivelazione della celebre Medaglia Miracolosa, e la Madonna le spiegò in che cosa consisteva la missione che voleva affidarle. Una missione vasta quanto la terra. Proprio lei, l’umile e ignorata Suor Caterina, veniva eletta perché facesse conoscere a tutti gli uomini il celeste pegno di misericordia che l’Immacolata si degnava donare all’umanità. Ella stessa l’ha descritta in modo dettagliato. …..“Era il sabato antecedente alla prima domenica di Avvento, alle cinque e mezzo di sera, facendo la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color biancoaurora, accollata e con maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi…. I piedi poggiavano sopra un globo; o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (più tardi la Santa confesserà di aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente). Le sue mani, elevate all’altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l’universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore. Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le une più belle delle altre,… le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri….La Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi disse queste parole: “Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in particolare la Francia ed ogni singola persona…”. Io qui non so ridire ciò che provai e ciò che vidi, la bellezza e lo splendore dei raggi così sfolgoranti! … E la Vergine Santissima aggiunse: “Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”, facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che La pregano; quante grazie Ella accorda alle persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle. …Ed ecco formarsi intorno alla SS. Vergine un quadro alquanto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla sinistra di Maria si leggevano queste parole scritte a lettere d’oro: “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.

Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia…”. All’istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M (iniziale del nome Maria) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I (iniziale del nome Iesus, Gesù). Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da spine (quello di Gesù), l’altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne ….”. E Suor Caterina si metterà all’opera non risparmiandosi nelle prove e nelle sofferenze a cui verrà sottoposta, sia dalle circostanze, sia da quanti erano determinati ad ostacolare il progetto della Madonna. Era sicura dell’aiuto di Colei che è la Regina dell’universo. …Nel 1832 furono coniati i primi millecinquecento esem-plari. La medaglia fu presto detta “miracolosa”.
Fra i miracoli attribuitile, quello che fece più scalpore, fu la conversione dell’ebreo agnostico Alfonso Ratisbonne.
Oggi sono milioni, forse miliardi le piccole medaglie diffuse nel mondo.

Tratto da wikipedia: la enciclopedia libera
Bibliografia: • R. Laurentin, Vie de Catherine Labouré, Paris, 1980, 2 voll. (ed. it. Roma, 1982) • G. Palmarita, Caterina Labouré e le apparizioni della Vergine a Rue du Bac. Per una rilettura del messaggio della medaglia miracolosa, San Paolo Edizioni, 1997.