Alluvione, l’Opera di Santa Teresa accoglie anziani e malati evacuati. “Al servizio del territorio”

In seguito alla violenta alluvione che si è abbattuta nei giorni scorsi, colpendo gravemente il nostro territorio, anche l’Opera di Santa Teresa, come molte realtà, si è messa al servizio di chi ha dovuto lasciare le proprie abitazioni, offrendo gli spazi del 4° piano di via de Gasperi, dove in precedenza si trovava la Comunità alloggio per anziani autosufficienti, gestita dalla cooperativa sociale Dolce. In questa ala dell’edificio erano già in corso i lavori di riadattamento per l’apertura di un altro studentato universitario per studenti e famiglie meno abbienti.

Sono stati accolti in tutto 12 ospiti, 8 pazienti oncologici dell’hospice Villa Adalgisa di Borgo Montone, tre provenienti da altre strutture di Piangipane e una signora di Coccolia. Tutti evacuati a causa dell’emergenza in corso. Grazie alla disponibilità dell’Opera, il personale della Dolce ha riorganizzata gli ambienti dell’ex Comunità, rendendoli idonei alla permanenza di queste persone, tenendo conto delle loro esigenze socio-sanitarie.

“Davanti a un’emergenza simile, dove chiunque si è adoperato per fare la sua parte, a partire dai privati cittadini, dalle aziende, dalle associazioni e istituzioni, la nostra Fondazione non poteva essere da meno, mantenendo il suo impegno sempre al servizio di chi ha più bisogno – afferma Filippo Botti, responsabile delle attività istituzionali dell’Opera – In questi giorni stiamo ospitando anche 5 assistenti sociali del Comune di Roma, che in collaborazione con il Comune di Ravenna, stanno prestando servizio nelle località ravennati più compromesse”.

“La coop. Dolce, che gestisce una RSA all’interno dei locali dell’Opera, ha ricevuto i primi evacuati – spiega Federico Fronzoni, coordinatore e procuratore speciale della RSA  – già dal 16 maggio; si è trattato degli 8 pazienti oncologici  dell’hospice di via Montone Abbandonato. Nei giorni seguenti si sono aggiunti altri 4 ospiti, tre provenienti da strutture di Piangipane e una signora da Coccolia. Il personale della Dolce insieme a quello dell’hospice è stato impegnato nell’assistenza capillare degli anziani e dei malati, coprendo i turni dei colleghi assenti a causa dell’emergenza in atto. Con grande gioia abbiamo accolto quanti si sono trovati in pericolo a causa di questa calamità. Ho visto tanto disorientamento nei loro visi, per fortuna durato poco e sostituto da sorrisi grazie alla competenza del personale, che ha saputo mettere tutti a proprio agio”. 

Attualmente nei locali di Santa Teresa si trovano ancora gli 8 pazienti oncologici e la signora di Coccolina, che due giorni fa ha ricevuto la visita del figlio. “Era in Sicilia per lavoro, è riuscito a rientrare solo adesso – conclude Fronzoni – Il loro abbraccio ci ha commosso. Dopo tanti giorni di angoscia, momenti simili fanno bene al cuore“.

Da Risveglio Duemila, 25 maggio 2023